L’anca è una delle articolazioni più forti e complesse del nostro corpo: è grazie a lei che camminiamo, ci alziamo dalla sedia, saliamo le scale, ci sediamo e ci rialziamo. Quando però è colpita da artrosi avanzata o da fratture, il dolore e la limitazione diventano parte della vita quotidiana, fino a rendere necessario un intervento chirurgico di protesi d’anca.
Ma l’intervento, da solo, non basta.
Sì, perché dopo una protesi d’anca il corpo ha bisogno di imparare di nuovo a muoversi.
Serve tempo, ma soprattutto un percorso di fisioterapia personalizzato, fatto di esercizi mirati, tecniche specifiche e tanta attenzione ai piccoli dettagli. L’obiettivo? Recuperare equilibrio, forza e coordinazione, ma anche sicurezza nei movimenti, nella vita di tutti i giorni.
Ogni persona è diversa. Ma in generale, il percorso riabilitativo post-protesi segue alcune tappe importanti:
In ospedale si inizia già il giorno dopo l’intervento, con piccoli movimenti per riattivare la circolazione e prevenire complicanze come trombosi o rigidità articolare.
Una volta a casa (o in una struttura di riabilitazione), il fisioterapista guida i primi passi: si lavora sulla postura, si insegna a camminare correttamente con i supporti (bastoni, deambulatori) e si fanno esercizi leggeri per attivare i muscoli dell’arto operato.
I muscoli intorno all’anca – glutei, quadricipiti, ischiocrurali – possono essere indeboliti o “disabituati” a lavorare bene. La fisioterapia si concentra su esercizi mirati di rinforzo, ma sempre rispettando i limiti individuali.
L’obiettivo non è solo muovere l’anca, ma farlo in modo efficace e sicuro, per evitare compensi che potrebbero sovraccaricare ginocchio, schiena o caviglia.
Dopo l’intervento, molte persone riferiscono una sensazione di instabilità. È normale: il corpo ha bisogno di riorganizzarsi.
Ecco perché è fondamentale il lavoro sulla propriocezione, cioè la capacità di percepire la posizione del proprio corpo nello spazio.
Con esercizi progressivi su superfici instabili, percorsi, specchi posturali e semplici attività quotidiane guidate, si aiuta il corpo a ritrovare fiducia e sicurezza nei movimenti.
Ci sono protesi totali, parziali, revisioni, pazienti giovani, altri con altre patologie… Per questo non esiste una riabilitazione “standard”.
Il fisioterapista deve valutare la condizione della persona, il tipo di intervento, le abitudini, le paure, e costruire un programma su misura, che evolva passo dopo passo.
Studi scientifici dimostrano che una riabilitazione precoce e ben strutturata migliora significativamente i risultati funzionali dopo la protesi d’anca (fonte: Journal of Orthopaedic & Sports Physical Therapy, 2020).
In particolare, l’associazione tra esercizi di rinforzo, cammino assistito, rieducazione propriocettiva e allenamento alla deambulazione riduce i tempi di recupero e aumenta la qualità della vita del paziente nel medio e lungo termine.
Nel nostro studio, l’obiettivo non è solo quello di recuperare un’articolazione, ma di aiutarti a recuperare il tuo stile di vita.
Vuol dire camminare senza dolore, alzarti in autonomia, uscire di casa con tranquillità, tornare a fare le cose che ami.
Ogni percorso inizia da un ascolto: ci prendiamo il tempo per capire la tua storia, valutare insieme gli obiettivi e accompagnarti in un cammino fatto di piccole ma importanti conquiste.
“Dopo una protesi, il corpo cambia… ma può tornare a muoversi in modo libero e sicuro. Con pazienza, competenza e un percorso ben guidato.”